Il narcisismo sano

Il narcisismo sano

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Il termine “narcisismo” solitamente è dispregiativo e viene utilizzato come sinonimo di egoismo, vanità e presunzione. Si usa per descrivere una persona che mette sé davanti agli altri, non si cura di loro e degli altrui diritti, desideri e sentimenti.
Nello specifico, in psicologia, si distingue fra narcisismo patologico (definito tecnicamente come Disturbo Narcisistico di Personalità) e narcisismo sano. Il presente articolo è dedicato all’approfondimento di quest’ultimo, mentre per conoscere quello maladattivo, visitare la pagina specifica nei Disturbi di Personalità.

Se si pensa allo sviluppo infantile, le teorie scientifiche spiegano che il narcisismo, inteso come avere una prospettiva centrata su di sé, è naturale per il bambino e ha anche un importante valore, poichè gli permette di esprimere dolore fisico e disagio emotivo, soprattutto quando non ha ancora imparato a parlare. Il fatto di esprimere i propri bisogni piangendo, urlando e chiedendo attenzione gli permette di ottenere protezione e accudimento senza i quali non potrebbe sopravvivere da solo.

Se tutto va bene, il narcisismo del bambino poi si evolve nel concetto di integrità: ovvero la capacità di fare una promessa e mantenerla, di essere responsabile di sé e verso gli altri senza sentirsi sbagliato o “rotto”. Impara ad essere contento della propria creatività e del proprio sé senza prevaricare gli altri, può infatti sviluppare e dare corso alle proprie intenzioni, desideri e scopi con chiarezza e anche sensibilità verso gli altri.

Il narcisismo sano permette un attaccamento, una vicinanza agli altri giusta, sicura e adattiva.
Nell’adulto, quindi, il narcisismo sano si può vedere in una persona che ha ottenuto un certo livello di successi e riconoscimento dagli altri per determinate capacità e competenze. Può anche avere un certo impatto sulla vita di altre persone, proprio in virtù di queste abilità sopra la media.

Nello specifico, il narcisista sano può avere molte delle seguenti caratteristiche:

  • coinvolgente: istruito e socialmente abile, con carisma e amichevolezza interpersonale,
  • empatico: comprende i sentimenti e i punti di vista degli altri e ne tiene conto,
  • determinato: supera ostacoli che si presentano nel cammino verso i suoi obiettivi e non si arrende con facilità,
  • padrone di sé, ma non egoista: sicuro di sé in modo autentico e spontaneo. La sua buona autostima rispecchia le reali qualità che possiede e non sente la necessità di ostentarle e che gli vengano a tutti i costi riconosciute dagli altri,
  • apprezza i riconoscimenti che riceve ed è motivato a migliorare, non tanto per essere meglio degli altri ma per miglioramento personale,
  • un buon leader: trasmette con abilità le sue idee e convinzioni e coinvolge le persone con le quali comunica,
  • è disposto a collaborare e a confrontarsi ed è interessato genuinamente alle idee degli altri,
  • è capace di comprendere e tollerare le ambivalenze dei rapporti e relazioni interpersonali di lunga durata senza dover necessariamente arrivare ad una rottura,
  • è in grado di riconoscere e assecondare richieste ragionevoli senza farsi mettere i piedi in testa, né mettergli agli altri,
  • è capace di riconoscere le proprie responsabilità nei fallimenti quanto nei successi e anche il proprio contributo nei conflitti e problemi con le altre persone.

Naturalmente non esiste una netta categorizzazione fra chi è un narcisista sano e chi è assolutamente patologico, ma ci sono vari livelli lungo un continuum che va da un estremo all’altro. Quindi voi stessi, o una persona che conoscete che definireste comunque un po’ narcisista, potrebbe esserlo ad un livello più o meno sano.

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